VIAREGGIO. “Di fronte all’ennesima, inutile e ripetitiva intervista del sindaco non ci resta che scuotere rassegnati la testa davanti a tanta superficialità. E non ci resta, assieme a tutta la città, che scuotere la testa rassegnati a tanta pervicacia”. Lo affermano i consiglieri comunali di Forza Italia Antonio Cima, Athos Pastechi, Aldo Paoli e Alessandro Santini.

“Il sindaco non ha altro da dire e ripetere che il noioso ritornello di uno scaricabarile verso tutto e tutti. Da più di un anno sentiamo ripetere lo stesso ritornello e tutti, opposizione e maggioranza, Partiti di centrodestra o di sinistra, categorie e comuni cittadini, non ce la facciamo più neppure ad arrivare in fondo alla lettura e sopportare queste esternazioni.

“La colpa, sussurra Betti, è dei consiglieri che non capiscono. Consiglieri che hanno l’unico torto di essere stati ingenui ed aver votato un Assestamento di Bilancio ed un Conto Consuntivo 2013 che se risponderà’ al vero ciò’ che si dice, li coinvolgerà nelle grane amministrative presenti e future. Colpevoli anche i vari assessori e Presidenti, fra l’altro tutti nominati da lui e poi nel tempo eliminati.

“Al rogo anche il Commissario Prefettizio e i suoi sub-commissari. Alti funzionari di quello Stato che Betti cerca sempre di usare per nascondervisi dietro. Colpevoli di aver semplicemente certificato che il debito di 128 milioni di euro, accumulato dal centro-sinistra di Marcucci e che nei 4 anni di centrodestra è stato dimezzato.

“Tentativo di gettar colpe anche su un galantuomo come il suo predecessore Lunardini e su un tecnico irreprensibile come l’assessore al bilancio Francesca Pardini. Colpevoli, questo sì, di non aver riconsegnato, una volta scoperto l’enorme debito lasciato dalla sinistra, le chiavi al Prefetto anziché dannarsi l’anima ogni giorno per fare qualcosa per la città e ridurre contemporaneamente l’enorme disavanzo. E questo senza anatemi, strappar di vesti, pianti e piagnistei, ma solo lavorando con tenacia per portare avanti un Comune trovato ben più devastato di quello che dice oggi di avere Betti.

“Colpevole, infine, agli occhi di Betti, anche il suo partito, per quello che fece sotto Marcucci. Perché nell’attaccare ogni giorno le Società Partecipate ed il loro proliferare, lui in realtà attacca il suo predecessore Marcucci che fu artefice di questa invenzione.

“Lasciamo ai singoli chiamati in causa come tutelare la propria immagine di fronte a queste inutili e pretestuose accuse – sappiamo, ad esempio, che Lunardini ha incaricato il proprio legale di valutare la possibilità di mettere fine a questa farsa nelle sedi competenti -, e ci limitiamo ad una riflessione di carattere generale.

“Quando si diviene sindaci si ha il dovere di impegnarsi per la propria città e i propri cittadini,lasciando il rancore, il malanimo, l’astio ed il risentimento a casa. Ma davvero Betti crede che gli ovvi e corretti accertamenti della Corte dei Conti – non giochiamo con le parole: parliamo di problematiche amministrative, non di Procura della Repubblica -, quando e se ci saranno, possano mascherare la sua incapacità?

“Che amministri, se ne è capace: il resto è fumo. Concludiamo riprendendo una frase che abbiamo sentito recentemente dallo stesso Lunardini in una pubblica intervista e che ci pare calzi a pennello: ‘A forza di guardare indietro viene solo il torcicollo e si finisce per sbattere nei lampioni’. Che è quello che sta succedendo al Betti”.

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ultimo aggiornamento: 18-09-2014


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